Un storia fatta di passione e coraggio

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Il valore di Bal-Co e le ragioni del suo successo risiedono ancora nell’intuizione e nel grande spirito imprenditoriale del suo fondatore, il Dott. Giuseppe Ballarini, che ha infuso nell’azienda l’essenza stessa della sua grande personalità e capacità professionale. Dagli esordi negli anni ’50, attraverso le sue stesse parole prende vita l’incipit di ciò che poi diventerà l’azienda Bal-Co:

“Quando, nel dicembre del ’59, dopo l’università, dopo essere stato addestrato dalla Patria a sparare contro “l’ala nemica” e dopo aver lavorato per due anni in una fabbrica di esplosivi, sia alla produzione che ai controlli e, la parte più divertente, ai collaudi, ci si trova in una ceramica… Beh, si scopre veramente un altro mondo”.

Un mondo fatto di esperienze tramandate da persone che volevano crescere e si stavano rendendo conto di trattare materiali che sarebbero diventati importanti. Era l’epoca in cui agricoltori e commercianti rischiavano in proprio e, quasi per gioco, si trasformavano in industriali, poco interessati ai processi fisico-chimici di produzione, ma al contrario molto interessati al risultato finale.

È proprio in questo periodo, e dopo il conseguimento della Laurea in Chimica, che, per compensare il lato eccessivamente pragmatico del pionierismo ceramico nel distretto sassolese, il Dott. Ballarini si trovò a diffondere i primi rudimenti scientifici del processo produttivo.

Nei primi tempi della mia attività attuale mi fu chiesto, ovviamente in dialetto modenese: “lo ch’l’é un dutor am sai dir perché chel do piastrelli che en brisa ugueli?” ovvero, “Lei che è dottore, mi sa dire perché queste due piastrelle non sono uguali?”. E io rispondevo: “Avrà usato materiali diversi, oppure avrà sbagliato la carica”.

La loro risposta era tanto semplice quanto originale: “Ho solo usato per una il vetro di una bottiglia di coca-cola e per l’altra, non avendone più, un pezzo di vetro di una bottiglia d’acqua minerale; ma erano tutti e due bianchi!”. Nella baracca di lamiera, ricovero degli attrezzi e spogliatoio degli operai che costruivano lo stabilimento, era stata realizzata la sezione della “chimica” che si componeva di macchinari “all’avanguardia”: una giara e una muffola con cui si metteva a punto quella che sarebbe stata la futura produzione della smalteria che concepì prodotti che furono poi oggetto di imitazione da parte di tante altre aziende.

Questa non fu l’unica esperienza di “pragmatismo ceramico” che ho vissuto. Mi ricordo ad esempio, un pomeriggio d’estate, correva più o meno l’anno 1962, in una ceramica del reggiano, vedo attorno al mastello dello smalto una grande quantità di bottigliette vuote di coca-cola. “Accidenti quanto bevono le vostre operaie incasellatrici!” dico stupito ed ingenuo.
“Macché, aggiungiamo coca-cola allo smalto perché si stende meglio!”.

 

Nel periodo di maggiore sviluppo del settore ceramico di Sassuolo, dopo 5 anni di produzione di piastrelle e refrattari, il Dott. Giuseppe Ballarini decise di fare una scelta “alla sassolese” dando vita a una nuova azienda propria e diventando il datore di lavoro di se stesso, e ben presto della sua famiglia e di un nutrito gruppo di collaboratori e procedere con importanti investimenti per l’azienda.

Da consulente a fornitore privilegiato del primo polo ceramico al mondo, il Dott. Ballarini indirizzò l’attività della neonata Bal-Co verso la fornitura di attrezzature per laboratorio, prodotti chimici refrattari e materie prime concentrandosi poi esclusivamente su queste ultime.

 

“Durante questi primi 50 anni ci siamo specializzati nella fornitura di materie prime e, per la nostra parte, abbiamo avuto la soddisfazione di contribuire allo sviluppo dell’intero comprensorio, facendo conoscere e utilizzare minerali prima sconosciuti.
Gli anni ’60 sono ormai lontani, il pragmatismo applicato in quelle remote usanze ha lasciato il posto alla ricerca scientifica che indirizza la tecnologia e le moderne metodologie produttive.
Si lavorano e trasformano però gli elementi originari della madre terra, sabbie, rocce, argille, per avere prodotti che tutto il mondo apprezza ed i competitori esteri cercano di imitare”.

 

Il consolidamento di Bal-Co è proseguito con importanti investimenti per l’ampliamento dell’offerta e il miglioramento della qualità, con l’obiettivo di andare oltre la ceramica per servire ogni altra tipologia di azienda manifatturiera.

Con questo spirito e con l’orgoglio di favorire una crescita che è professionale e personale oltre che economica, Bal-Co affronta le sfide commerciali dei prossimi decenni sotto la guida di una nuova generazione Ballarini.

 

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Il distretto ceramico di Sassuolo nel 1968!
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Rinnovo certificato TUV!
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